Sul fatto che i Kooks non siano la band più innovativa e scatenata del panorama indie ci sono pochi dubbi. Ma ricondurli a poco più di una boy-band pop/rock alla Rooney mi sembra francamente eccessivo. E profondamente ingiusto. A mio parere questo secondo album 'Konk' è una conferma del valore di questi ragazzi, capaci comunque di proporre un disco vario, molto bello da ascoltare e niente affatto scontato come molti vogliono far credere. Il grande successo che stanno ottenendo anche in Italia, il passaggio continuo nelle radio e nei canali musicali non devono per forza essere ricondotti ad una virata pop con conseguente allontanamento dal mondo indie. Anche loro nel 2006 hanno coninciato secondo le regole non scritte delle indie band ed ora hanno trovato la loro strada. La cosa che più mi piace del disco è l'alternanza azzeccata tra chitarra elettrica ed acustica, che rende la musica semplice ed immediata. I testi sono effettivamente abbastanza semplici, di argomenti, questi sì, da boy band. Ma a me interessano maggiormente altre qualità. E tra queste c'è la voce assolutamente british di Luke Pritchard, uno dei frontman più cool del momento. Tra i 12 brani dell'album, sono da segnalare innanzitutto il bellissimo singolo 'Always Where I Need To Be', potente ed adattissimo a lanciare l'album. 'Do You Wanna' ha un sound molto particolare e anche un po' retrò. Il pezzo iniziale 'See The Sun' è un'ideale prosecuzione del primo album, mentre mi piace molto 'Gap', la ballad più riuscita dell'album insieme con 'Sway' (ecco i possibili candidati al ruolo di singoli). Non ci sono per il resto grandi cali nell'album, che è, come spesso accade per le opere seconde, più organico del primo. Un album adatto per chi ama, semplicemente, il suono delle chitarre.
venerdì 11 aprile 2008
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10 commenti:
caro fab, devo darti ragione, criticare eccessivamente quest'album mi pare esagerato: un buon lavoro, di certo non un capolavoro, ma secondo me è ok..solo il tempo ci darà ragione !!!
Non è un capolavoro, ok, ma è un album molto piacevole da ascoltare. Lontano da atmosfere alla Rooney soprattutto...
Ma dai ma quali rooney...i kooks sono anche molto piu'giovani vedrete il tempo gli darà ragione..
Ale, per me hanno già ragione!!
sui rooney pesa molto la colonna sonora del film di natale purtroppo..ma nn sono male x me
Scusate...i gusti hanno sempre il loro peso sui giudizi ma quelli che criticano tanto i Kooks dovrebbero farmi un esempio di "capolavoro" pop-rock negli ultimi anni...saranno tutti quarant'enni intristiti con la puzza sotto al naso e gli rode il culo vedere ragazzi così giovani spaziare tra un genere all'altro come se bevessero acqua fresca...e poi a vent'anni di che cazzo dovrebbero parlare nei testi se non di loro stessi!Cmq se volete un consiglio,andate a vederli dal vivo,e poi ne riparliamo
Beh, detto con parole giustamente forti, rispecchia abbastanza il mio pensiero. La parola "capolavoro" a mio parere dovrebbe essere usata con moooolta parsimonia, ma l'album dei Kooks è uno di quelli che ascolto più spesso ultimamente.
So che in questi giorni c'è (o c'è stato...) un loro concerto a Milano e se vivessi da quelle parti ci andrei di certo!
Si ho usato parole un pò forti perchè,lo ammetto,sono un pò di parte,a me i kooks piacciono molto,li trovo eclettici,dinamici,freschi e oso dire anche originali...ma vabbè come si è detto sopra il tempo ci darà ragione...comunque mi sembrano altrettanto forti certe affermazioni categoriche di gente che per mestiere(o no?!) apre la bocca solo per darci fiato...
Il concerto c'è sabato,peccato che non ci vai...io li ho gia visti in Inghilterra e torno a vederli di nuovo...magari tutte le boyband suonassero dal vivo così bene,o cantassero come Luke Pritchard! :-)
il video di "gap" è stato rimosso, cmq Kooks patetici, fanno cacare
ahahahahahah, ahahahahahahah, ahahahahahah!!!!! :-) :-) :-))))))Braun ti sei dato un nome che per quello che evoca ti si addice
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