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Diciamo la verità. Quante volte molti pregiudizi hanno influito sulla nostra voglia di ascoltare o solamente sul semplice fatto di scaricare un album? E' questo quel che mi è capitato per l'ultimo cd dei Keane, solo ieri mi sono "deciso" a volerlo almeno scaricare e magari riuscire a buttare giu due o tre ascolti "tanto per saperne parlare"...Ebbene sinceramente sono rimasto un pò stupito, in positivo, da questa terza prova del trio inglese, fino a oggi etichettato come uno dei pochi gruppi di successo "senza le chitarre", almeno fino a quest'ultimo lavoro. E non sono solo le chitarre la vera novità dei Keane. Adesso la band sa osare, adesso il loro suono diventa perfino allegro. E proprio questa la piu grande sorpresa dell'album, che considero il loro più allegro finora, dopo l'opaco e malinconico precendente e l'ormai classico esordio di "Hopes and Fears". In "Perfect Simmetry" i Keane sembrano suonare divertendosi, un tocco di tastierine eighties da fae invidia ai Killers in "Spirraling", degli strani falsetti in stile 'A-ha' o David Byrne e un bel-gioioso banjo in "Better like This", chitarre in stile Radiohead (Playing Alone), il solito singolo tormentone (The lovers are losing), un altro in pieno stile "Hopes and Fears" come la title-track "Perfect Simmetry" (forse il migliore brano dell'album), o ancora "Pretend that you're alone", molto british, che coi suoi riffettini di chitarra e le sue trombette è uno dei migliori esempi di questo cambio di rotta, che per i Keane definirei un "carnevale sonoro" inaspettato, che personalmente ritengo abbastanza riuscito. Certo per molti è la consacrazione dei Keane come band puramente pop, ma ben vengano dischi pop come questo. It's only Pop, but I like this!
Grande recensione! E' vero che spesso, leggendo le recensioni o i giudizi spesso affrettati o condizionati dai pre-giudizi, ci facciamo a nostra volta condizionare in negativo ed inconsciamente ci rifiutiamo di ascoltare come si deve un disco. Io penso che i Keane si siano ormai posizionati nell'area di quel pop che si ascolta con piacere, ed è vero che forse per la prima volta hanno pubblicato un disco abbastanza allegro, anche se a mio parere il primo disco resta molto migliore.
Ammetto di nutrire qualche preconcetto riguardo ai Keane. L'ultimo lavoro non ha fatto che confermare la mia tesi: qualche pezzo sopra le righe (Perfect simmetry su tutti, ispiratissima dai The Killers) ma disco che non regge assolutamente nella sua omogeneità. Gruppo assolutamente troppo pompato per i loro meriti, ma un ascolto in macchina o in una serata malinconica funziona di sicuro.
Anche a me hanno deluso a partire dal loro secondo album, ancora mi ricordo quando ascoltavo per la prima volta Somewhere only we know e gia pensavo a un gruppo ch avrebbe cambiato la storia del rock inglese in questi ultimi anni...speravo in dei nuovi RAdiohead e invece hanno preferito questa scelta piu pop e piu commerciale...beh alla fine molto meglio di altre band che si spacciano per dei fenomeni, quantomeno loro hanno sempre dimostrato un certa sobrietà nelle loro affermazioni e molta modestia, forse ammettendo i loro limiti.... Cmq tornando al tuo commento...beh forse proprio questo album non è da serata malinconica....magari un sottofondo da cena pre-party hehehee!
(tratto da Wikipedia.org) Il termine musica indie (neologismo della lingua inglese derivato dalla contrazione del termine independent) è riferibile ad un insieme di generi musicali caratterizzato da una certa indipendenza, reale oppure percepita, dalla musica pop commerciale e da una cultura cosiddetta mainstream (cultura di massa), nonché da un approccio personale alla musica stessa. Il termine Indie è spesso confuso con il tipo di suono prodotto dal musicista quando è in realtà il modo in cui il suono è presentato o prodotto. Infatti, esso è spesso associato a un artista o a un gruppo che non fa parte della cultura mainstream o che fa musica al di fuori dell'influenza della stessa. Sebbene lo stile musicale di questi gruppi possa variare molto, tale associazione deriva infatti da un atteggiamento tipo "fai-da-te" e dall'abilità di lavorare al di fuori delle grandi corporations. Tuttavia, non è affatto detto che un'etichetta che si definisce indipendente garantisca un approccio libero, non orientato verso il marketing o comunque a uno stile musicale prettamente commerciale, né d'altra parte è vero che le major stesse siano orientate esclusivamente alla produzione di musica commerciale (vedi Radiohead, Pulp, Sonic Youth e The Flaming Lips). Più comune in Italia è la definizione indipendente per identificare tale approccio, preferendo usare il termine indie per definire un genere musicale vero e proprio, comunque spesso associabile a un approccio indipendente a livello di etichetta discografica. La parola indie è utilizzata talvolta per fare riferimento specificamente a vari generi o suoni. Negli anni novanta molti gruppi Britpop erano definiti indie, anche se la maggior parte degli artisti avevano siglato contratti con le major e dominavano le classifiche di vendita."
4 commenti:
Grande recensione! E' vero che spesso, leggendo le recensioni o i giudizi spesso affrettati o condizionati dai pre-giudizi, ci facciamo a nostra volta condizionare in negativo ed inconsciamente ci rifiutiamo di ascoltare come si deve un disco. Io penso che i Keane si siano ormai posizionati nell'area di quel pop che si ascolta con piacere, ed è vero che forse per la prima volta hanno pubblicato un disco abbastanza allegro, anche se a mio parere il primo disco resta molto migliore.
Ammetto di nutrire qualche preconcetto riguardo ai Keane. L'ultimo lavoro non ha fatto che confermare la mia tesi: qualche pezzo sopra le righe (Perfect simmetry su tutti, ispiratissima dai The Killers) ma disco che non regge assolutamente nella sua omogeneità.
Gruppo assolutamente troppo pompato per i loro meriti, ma un ascolto in macchina o in una serata malinconica funziona di sicuro.
-Michele-
Anche a me hanno deluso a partire dal loro secondo album, ancora mi ricordo quando ascoltavo per la prima volta Somewhere only we know e gia pensavo a un gruppo ch avrebbe cambiato la storia del rock inglese in questi ultimi anni...speravo in dei nuovi RAdiohead e invece hanno preferito questa scelta piu pop e piu commerciale...beh alla fine molto meglio di altre band che si spacciano per dei fenomeni, quantomeno loro hanno sempre dimostrato un certa sobrietà nelle loro affermazioni e molta modestia, forse ammettendo i loro limiti....
Cmq tornando al tuo commento...beh forse proprio questo album non è da serata malinconica....magari un sottofondo da cena pre-party hehehee!
il primo era imbarazzante, il resto non sento davvero il bisogno di ascoltarlo...
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