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Non è consueto per IndiExplosion occuparsi di album o singoli pubblicati un anno prima, ma ogni tanto un'eccezione di può anche fare. Ammettendo nello stesso tempo che siamo stati un po' disattenti lo scorso anno, perchè ci siamo lasciati scappare un bellissimo album, una perla di dark-rock alternativo a dire il vero sfuggita ai più. L'eccezione di cui si parlava in precedenza è appunto motivata dalla bellezza di questo disco, l'opera prima dei We Were Promised Jetpacks, giovani e talentuosi rocker di Edimburgo. Su Abbey Radio avete già potuto ascoltare un loro pezzo grazie al talent-scout Luca e proprio da lì sono partito per andare alla scoperta di 'These Four Walls', uscito nel giugno 2009. Si tratta di un disco dalle atmosfere piuttosto cupe, intriso di una malinconia dalla quale la band ha saputo generare potenza ed energia allo stato puro. Si potrebbero fare tanti paragoni con alcune delle band di dark-rock più attuali, dagli Interpol agli Editors, dai Cure agli Horrors. Ma il principale pregio di questo disco è la capacità mostrata da questi giovani artisti di rielaborare in chiave molto personale le influenze che inevitabilmente hanno subito. E in più ci sono 3-4 pezzi di assoluto valore, a mio avviso inspiegabilmente trascurati dalla critica. 'Quiet Little Voices' parte come una pietra che rotola da una collina e sembra non fermarsi mai, coinvolgendo chi ascolta in una grande esperienza rock. Un pezzo davvero bello e magnetico, e, immagino, assolutamente adatto alle esecuzioni live. Il primo singolo estratto 'Roll Up Your Sleeves' è forse più tradizionale e meno istintivo, ma si tratta di un'ottima release, un pezzo ricco e decisamente particolare. L'idea di cosa sia il disco riesce a darla perfettamente la traccia d'apertura 'It's Thunder and It's Lightning'. Mi ricorda 'Flowers and Football Tops' dei Glasvegas come introduzione al sound dell'album. In questo caso sono le chitarre le assolute protagoniste del brano, che risulta essere uno dei più arrabbiati del disco. Proprio la rabbia è la grande protagonista di questo album, una rabbia che appare autentica e che sta alla radice del modo di esprimersi di questi ragazzi. Tra gli altri pezzi da segnalare ci sono 'Ships With Holes Will Sink', la malinconica 'Conductor'e 'Short Bursts' ma non ci sono evidenti cali all'interno del disco. Insomma, un debutto assolutamente consapevole e già maturo per una band che merita più attenzione.
ho scoperto che a gennaio dovevano suonare al covo qui a bologna ma la data fu cancellata per problemi tecnici del covo... probabilmente verrà recuperata ma solo nel 2011!
(tratto da Wikipedia.org) Il termine musica indie (neologismo della lingua inglese derivato dalla contrazione del termine independent) è riferibile ad un insieme di generi musicali caratterizzato da una certa indipendenza, reale oppure percepita, dalla musica pop commerciale e da una cultura cosiddetta mainstream (cultura di massa), nonché da un approccio personale alla musica stessa. Il termine Indie è spesso confuso con il tipo di suono prodotto dal musicista quando è in realtà il modo in cui il suono è presentato o prodotto. Infatti, esso è spesso associato a un artista o a un gruppo che non fa parte della cultura mainstream o che fa musica al di fuori dell'influenza della stessa. Sebbene lo stile musicale di questi gruppi possa variare molto, tale associazione deriva infatti da un atteggiamento tipo "fai-da-te" e dall'abilità di lavorare al di fuori delle grandi corporations. Tuttavia, non è affatto detto che un'etichetta che si definisce indipendente garantisca un approccio libero, non orientato verso il marketing o comunque a uno stile musicale prettamente commerciale, né d'altra parte è vero che le major stesse siano orientate esclusivamente alla produzione di musica commerciale (vedi Radiohead, Pulp, Sonic Youth e The Flaming Lips). Più comune in Italia è la definizione indipendente per identificare tale approccio, preferendo usare il termine indie per definire un genere musicale vero e proprio, comunque spesso associabile a un approccio indipendente a livello di etichetta discografica. La parola indie è utilizzata talvolta per fare riferimento specificamente a vari generi o suoni. Negli anni novanta molti gruppi Britpop erano definiti indie, anche se la maggior parte degli artisti avevano siglato contratti con le major e dominavano le classifiche di vendita."
6 commenti:
Ottima recensione, d'accordo su tutto. Grazie a me per la segnalazione ;)
grazie per la segnalazione!! mi piacciono :-D
com'è possibile che non li avessi sentiti neanche nominare quest'anno?? li adoro! ho sentito l'album 3 volte in 2 giorni!
Allora IndiExplosion serve a qualcosa ;)
Met, è la stessa cosa che ho pensato io. Non ricordo di aver letto di loro da nessuna parte lo scorso anno, e questo è davvero strano!
ho scoperto che a gennaio dovevano suonare al covo qui a bologna ma la data fu cancellata per problemi tecnici del covo... probabilmente verrà recuperata ma solo nel 2011!
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