domenica 8 luglio 2007

RECENSIONE: THE BRAVERY - 'THE SUN AND THE MOON'

La prova del secondo album è arrivata anche per gli americani Bravery. Dopo lo scoppiettante esordio con l'album omonino di 2 anni fa, eccoli tornare con questo "The sun and the moon". Certo era difficile bissare o comunque cercare di confermare lo strepitoso successo dell'esordio, un album che fece il botto e presentò in tutto il mondo i Bravery come innovatori dell'Indie, capaci di miscelare un rock'n'roll puro e senza fronzoli con parecchi inserti di elettronica che ne riproduceva un suono abbastanza psichedelico, potente e in grado di regalarci scariche elettriche davvero esaltanti (vedi i singoli 'Honest Mistake', 'Fearless' e 'Unconditional'). Adesso un apparente svolta che si evince dal cambio di look (accantonati i crestoni ingellati in stile Elvis e indumenti di pelle, adesso capello in stile "bravi ragazzi" e maglioncini e cravattini stretch molto Indie-style '70s) e forse anche da un cambio di sonorità, o almeno questo sembra trasmettere a un primo ascolto il nuovo album. Già dal singolo di lancio 'Time won't let me go' avevo un pò storto il naso. Si bella e molto orecchiabile la canzone, ma un pò troppo scontata, e simile a molta roba che già si sente in giro. Un lentone in stile Kaiser Chiefs (soprattutto nei coretti e nelle tastiere) e compagnia bella, che suona molto british e un pò revival. Ascoltando l'album devo invece ammetere che un pò di atmosfere psichedeliche tipiche del primo album tornano, ma in modo forzato (almeno ho questa impressione), non esaltano per imprevedibilità come prima, non regalano eccitazione, non esplodono le scariche elettriche dei primi Bravery. Ci provano con 'Believe', una delle canzoni più 'simil Bravery' della band, ma manca l'energia, e i ritmi appaiono mantenuti bassi e monotoni. 'This in not the end' non si sa che stile sia, a chi si vogliano ispirare, sempre coretti in stile Kaiser Chiefs e una propensione al pop-rock melodico (Good Charlotte?). 'Every word is a knife in my ear' comincia a dare una scossa al cd, ma sembra troppo una copia di "Fearless".
'Bad Sun' a mio parere è il migliore brano del disco, anche se resta molto lontana dal loro stile. Ottima melodia, un possibile singolo di successo, fischietii che seguono il trend del momento ( e che hanno regalato la gloria a Bob Sinclar, a proposito di tormentoni), sonorità vintage e dei buoni riff di chitarra. Diversa ma promossa. A parte qualche siparietto in stile Beatles poco riuscito ('Tragedy Bound', 'The Ocean'), ci sono ancora un paio di brani piacevoli da ascoltare ('Fistfull of sand', 'Angelina') ma si cade nuovamente in basso quando provano il funk-reggae 'Above and Below'. Nel finale spazio ancora per qualche reminiscaenza dei veri Bravery in 'Run in the walls', questa volta in modo più originale rispetto a 'Every word...', ma in modo meno convincente. Ancora aborti di psichedelia in 'Faces', il brano finale. L'impresione che hai appena termina il disco è: "Ma è uscito il nuovo album dei Bravery?". Forse sono un pò troppo duro con loro ma sinceramente mi hanno parecchio deluso e mi aspettavo molto di più. O forse era davvero difficile ricercare in questo i risultati dell' album d'esordio. Un album forzato, molto copiato (ma con scarsi risualtati), all'apparenza svogliato e al di sotto della sufficienza. Rimandati!

3 commenti:

braun ha detto...

ho ascoltato solo fearless e mi piace. da scoprire

fab ha detto...

lo sto scaricandp e lo ascolterò con curiosità, anche se il primo disco non mi ha proprio entusiasmato... vedremo!

Anonimo ha detto...

Io ho amato alla follia il rpimo album...
Riguardo a "The Sun and the Moon",devo dire che, pur avendolo trovato un album gradevole, tendo ad ascoltare sempre i soliti brani...
L'album sembra decisamente meno "furbo", non riesce a filare via "liscio" come l'album di esordio.
In ogni caso, da loro mi attendo grandi cose.Spero che non mi deludano!