sabato 18 settembre 2010

Le recensioni di Luca: Ra Ra Riot - 'The Orchard'

Una ventata di freschezza e di allegre sonorità, che colpisce la nostra faccia e allieta le nostre orecchie, è in arrivo questo mese. Si tratta di 'The Orchard', secondo lavoro dei Ra Ra Riot. Questo giovane gruppo syracusano, proveniente purtroppo non dalla nostra calda e bedda Sicilia, ma dallo stato di New York (Syracuse) si era già presentato, con ottimi riscontri, nel 2008 con il primo album 'The Rhumb Line'. Dopo aver avuto occasione di farsi conoscere in giro per il mondo suonando in famosi festival, i ragazzi tornano con un nuovo LP. La composizione di questa band è un pò inusuale: infatti, oltre ai tradizionali strumenti quali basso (Mathieu Santos), batteria (Grabiel Duquette) e chitarra (Milo Bonacci), ed alla voce del frotman Wes Miles, il numero dei membri sale a sei grazie alla perfetta integrazione delle due fanciulle (Rebecca Zeller e Alexandra Lawn) che suonano rispettivamente violino e violoncello. La prova della perfetta sintonia tra questi strumenti risulta evidente ascoltando le dieci tracce che sviluppano un effetto sonoro molto interessante. Molto ispirato è il brano d’apertura 'The Orchard', in cui violino e violoncello creano un’atmosfera quasi surreale. Il sound cambia già con la canzone 'Boy', primo singolo estratto, in cui il gruppo ha dato più spazio e scena alla chitarra, alla batteria e soprattutto al basso, con un sottofondo ipnotico. Lo stile è prettamente indie-folk-pop, un marchio che si riscontra in quasi tutto l’album ma soprattutto nei brani 'Too Dramatic' e 'Do you Remember'. Degna di nota la traccia #6 'You and I know', l’unica del disco in cui la parte vocale viene eseguita dalle due ragazze, creando una piacevole discontinuità. Mentre i brani scorrono, si ha l’impressione di ascoltare un lavoro dei Kings Of Convenience, e l’idea si concretizza con i brani 'Shadowcasting' e 'Kansai'. La caratteristica principale di questo gruppo è la perfetta armonia tra gli strumenti, i falsetti e la voce pacata e delicata del cantante. Ascoltando il brano di chiusura, 'Keep It Quiet', vi renderete perfettamente conto di tutto ciò.

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