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Ci avevano lasciati nel 2003 con l’album 'Hail to the thief' che aveva lasciati perplessi molti dei numerosissimi fans sparsi in tutto il mondo. Ritornano a quattro anni di distanza con un nuovo album che è saltato agli onori della cronaca per il modo innovativo (il download da internet) con cui è stato proposto al grande pubblico. Sono loro, i Radiohead, la band proveniente dall’Oxfordshire, Inghilterra, che è stata un punto di riferimento e di innovazione per la musica rock degli anni novanta e che continua ad esserlo proponendo lavori di qualità. 'In Rainbows', la loro ultima “fatica”, rappresenta sicuramente una sintesi della loro esperienza musicale dagli inizi fino agli ultimi lavori. Ha un po’ delle sonorità tipicamente rock dei primi successi come 'The Bends' (1995) o 'OK Computer' (1997), ma anche un po’ del free jazz e dell’elettronica alternativa che ha caratterizzato gli ultimi album come 'Kid A' (2000) o 'Amnesiac' (2001). Questa alternanza di stili è forse uno degli elementi di maggior valore di questa band, che è riuscita ad ovviare con l’aiuto dell’elettronica ai limiti delle possibilità sonore degli accordi di chitarra, cosi da risultare mai ripetitivi. Da non perdere, all'interno dell'album, 'Bodysnatchers' che è forse una delle canzoni più rock nella storia del gruppo con un ritmo molto incalzante, atipico per il loro stile, 'Nude'e 'All I need' con melodie elettroniche di grande sensibilità, quasi commoventi, ed infine 'Videotape'l’ultimo pezzo in cui Thom Yorke, leader carismatico del gruppo, si lascia trasportare dalle note del suo piano. In realtà tutte e dieci le tracce sono bellissime ma ognuno ha le sue preferenze, per cui ascoltate l’album e scegliete le vostre.
beh braun, ma come cazzo fai a nn mezionare reckoner??? dovevo farla io 'sta recensione!!!! e cmq ale, nn so ki sei, io avevo detto la stessa cosa dopo hail to the thief, ma in rainbows mi ha emozionato tantissimo, perké lo trovo molto innovativo rispetto ai precedenti (beh in realtà i radiohead mettono sempre qualcosa di nuovo) e, può sembrare paradossale vista la musica "dark" ke hanno sempre fatto, anke molto positivo... beh in realtà anke gli altri li trovo tutti positivi, nonostante l'apparenza...i radiohead sn sempre riusciti a farmi sintonizzare su frequenze molto profonde, e sn il gruppo ke più mi ha emozionato (beh l'unico ke mha nauseato è stato hail to the thief, ma forse perkè è uscito in un periodo un pò di merda per me)... quanto poi agli oasis, beh, paragonarli ai radiohead la definirei una bestemmia, ma capisco anke ke ognuno hai suoi gusti, ed è giusto così... ti consiglio cmq di ascoltare meglio i radiohead e di cercare di andare oltre l'apparenza...
(tratto da Wikipedia.org) Il termine musica indie (neologismo della lingua inglese derivato dalla contrazione del termine independent) è riferibile ad un insieme di generi musicali caratterizzato da una certa indipendenza, reale oppure percepita, dalla musica pop commerciale e da una cultura cosiddetta mainstream (cultura di massa), nonché da un approccio personale alla musica stessa. Il termine Indie è spesso confuso con il tipo di suono prodotto dal musicista quando è in realtà il modo in cui il suono è presentato o prodotto. Infatti, esso è spesso associato a un artista o a un gruppo che non fa parte della cultura mainstream o che fa musica al di fuori dell'influenza della stessa. Sebbene lo stile musicale di questi gruppi possa variare molto, tale associazione deriva infatti da un atteggiamento tipo "fai-da-te" e dall'abilità di lavorare al di fuori delle grandi corporations. Tuttavia, non è affatto detto che un'etichetta che si definisce indipendente garantisca un approccio libero, non orientato verso il marketing o comunque a uno stile musicale prettamente commerciale, né d'altra parte è vero che le major stesse siano orientate esclusivamente alla produzione di musica commerciale (vedi Radiohead, Pulp, Sonic Youth e The Flaming Lips). Più comune in Italia è la definizione indipendente per identificare tale approccio, preferendo usare il termine indie per definire un genere musicale vero e proprio, comunque spesso associabile a un approccio indipendente a livello di etichetta discografica. La parola indie è utilizzata talvolta per fare riferimento specificamente a vari generi o suoni. Negli anni novanta molti gruppi Britpop erano definiti indie, anche se la maggior parte degli artisti avevano siglato contratti con le major e dominavano le classifiche di vendita."
3 commenti:
eh si, hanno fatto proprio un grandissimo album.
Più bello di Hail To The Thief...secondo me!
troppo tutte uguali le canzoni scritte dallo psicanalista di tom yorkeshire...poi dicono degli oasis,,,ma!
beh braun, ma come cazzo fai a nn mezionare reckoner???
dovevo farla io 'sta recensione!!!!
e cmq ale, nn so ki sei, io avevo detto la stessa cosa dopo hail to the thief, ma in rainbows mi ha emozionato tantissimo, perké lo trovo molto innovativo rispetto ai precedenti (beh in realtà i radiohead mettono sempre qualcosa di nuovo) e, può sembrare paradossale vista la musica "dark" ke hanno sempre fatto, anke molto positivo... beh in realtà anke gli altri li trovo tutti positivi, nonostante l'apparenza...i radiohead sn sempre riusciti a farmi sintonizzare su frequenze molto profonde, e sn il gruppo ke più mi ha emozionato (beh l'unico ke mha nauseato è stato hail to the thief, ma forse perkè è uscito in un periodo un pò di merda per me)...
quanto poi agli oasis, beh, paragonarli ai radiohead la definirei una bestemmia, ma capisco anke ke ognuno hai suoi gusti, ed è giusto così...
ti consiglio cmq di ascoltare meglio i radiohead e di cercare di andare oltre l'apparenza...
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