sabato 8 settembre 2007

RECENSIONE: DIGITALISM - "IDEALISM"

A metà tra rock ed elettronica, tra new wave e pura acidità sonora. E sono di questo avviso anche Jens 'Jence' Moelle e Ismail Tuefekci, le anime di questo interessantissimo progetto tedesco rivelazione dell'anno: "Siamo sia indie che elettronici, non importandoci se la scelta in studio possa cadere su riff di chitarre o su ritmi techno. Preferiamo fare della musica che possa essere ricordata e riconoscibile, ed è per questo che lavoriamo su strutture tipiche di canzoni, anche nei pezzi più elettronici. La nostra non è musica che è stata prodotta perché funzioni in un club, è semplicemente quello che sono i Digitalism." E il loro album d'esordio "Idealism" risulta molto ben miscelato in questi elementi. Si comincia con 'Magnets' dove il duo mette subito in chiaro la loro idea di musica. Il primo singolo 'Zdarlight' è puro eclettismo elettronico. Pian piano si aumenta il volume degli amplificatori e si collegano i jack delle chitarre per la canzone forse più puramente rock dell'album, 'I Want I want' echi di Cure e di '80s, il perfetto altern-rock. Per il recente singolo di fine estate 'Idealistic' si torna al piano di sopra nel dancefloor electro-acid-punk. Anche in questo caso i Digitalism mostrano le loro doti nel riproporre un eclettismo elettronico di ispirazione Daftpunkiana. 'Digitalism in Cairo' è una pura bomba da dancefloor. E che dire di 'Pogo'. Energia e buonumore. Un gioiellino di altern-rock, pura melodia elettronica, una canzone che ormai adoro e difficilmente andrà via dal mio lettore, il mio 'Personal single of the year'. Tornano incredibilmente e verosimilmente i Daft Punk in 'Moonlight', per poi virare nuovamente verso ritmi di rock acido vs synths in 'Anything new', altra traccia da tenere d'occhio, potente e melodica allo stesso tempo, non solo una traccia dance. Ecco che si rifanno vivi i Daft Punk di "Homerwork" in 'The Pulse', forse la traccia più vicina al duo francese insieme a 'Echoes'. Insomma uno dei migliori album dell'anno per quanto concerne l'elettronica più sperimentale. Digitalism, ne sentiremo parlare.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo in tutto, un disco grandioso, anche se pensavo che i due fossero francesi...

Fabbra ha detto...

Benvenuto sul nsotro blog!
Eh si sono tedeschi anche se spesso sono accostati alla Francia per via della Kitsuné records, la loro etichetta che è francese. E poi forse il paese che li ha da sempre più apprezzati è proprio la Francia. Lì spaccano.

Anonimo ha detto...

Grazie per il benvenuto, in realtà vi seguo silenziosamente da un po' :D
Ricordo che Parigi era tappezzata degli adesivi di Digitalism e Justice quando ci sono stato a giugno.

Espo ha detto...

digitalism+justice+calvin harris= elektronica da sballo !!!!