La svolta rappresentata da questo album si potrebbe esprimere con una frase: se prima erano i Kasabian a dover essere orgogliosi di fare da spalla agli Oasis, adesso dovrebbe essere il contrario. Ci sono momenti, insomma, in cui le band entrano in una ristretta cerchia d'eccellenza, abbandonano la zona del "vorrei ma non posso" per entrare in una sorta di olimpo, ed essere ricordate come icone di un decennio. Non penso di esagerare quando dico che questo disco rappresenta la svolta per i Kasabian, giunti alla loro terza opera e finalmente assurti a una delle band-simbolo di questi travagliati ma non del tutto inutili anni 2000. 'West Rider Pauper Lunatic Asylum' è un album bellissimo, completo, vario, maledettamente attraente. E' senza alcun dubbio il miglior album uscito quest'anno ed è pronto a raccogliere la sfida che lanceranno Arctic Monkeys ed Editors con le loro prossime uscite autunnali. Stiamo parlando di un disco elektro-rock, in cui la parte elettronica è però ben contenuta, a favore della riaffermazione della loro vena rock. Un disco che strizza l'occhio al sound dei loro maestri Oasis, ma senza mai travalicare la linea della scopiazzatura. Un disco in cui ritroviamo singoli-tormentone come 'Underdog', 'Fast Fuse' e l'elettronica 'Vlad The Impaler', così come bellissime atmosfere rock ('Take Aim', 'Secret Alphabets'). E' assolutamente dolcissima la ballad 'Ladies and Gentlemen', una gemma assoluta all'interno dell'album. Ma il capolavoro, la traccia più bella dell'intero disco è 'Fire', esempio di come ancora oggi, guardando al passato ma cercando di non ricalcarlo, si possa inventare qualcosa di eccezionale. "I'm on fire!" riecheggerà a lungo, così come è davvero difficile da dimenticare il suono distorto della strumentazione in questo singolo, che arriva quantomeno al livello di 'L.S.F.', il brano che li lanciò nel 2004. 'Where Did All The Love Go' è un inseguimento adrenalinico, che sembra non aver fine e che prende fino alle ossa. Ci sono un paio di pause ('Tick as Thieves', 'West Rider Silver Bullet') che servono però a riprendere fiato prima del gran finale, per un disco che si chiude con la ballata stile-Jet 'Happiness' arricchita da coro gospel (!). Non male! Per una volta i fratelli Gallagher ci hanno visto giusto. Da anni Liam va dicendo che i Kasabian sono il meglio che l'indie-rock britannico offre ed ora capiamo perchè, anche se non bisogna dimenticare la produzione precedente, assolutamente di grande livello. 'West Rider Pauper Lunatic Asylum' è un disco che è veramente difficile smettere di ascoltare, ed il successo commerciale che i Kasabian stanno ottenendo in patria è assolutamente sacrosanto. La sfida è lanciata, aspettando il caldissimo autunno.
domenica 28 giugno 2009
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8 commenti:
Concordo pienamente con questa recenione.. Grandissimo disco e bella recensione appunto..
bella tutti a vederli il 30 agosto!
Ottima recensione, aggiungerei però che in quest'album si sentono persino richiami di Ennio Morricone nel sound (vedi Take Aim).
Che dire è un grandissimo album.
Ripeto vorrei creare un forum o un sito dedicato ai Kasabian perchè se lo meritano e credo noi poche persone che capiscono di musica, dobbiamo cercare di diffondere la cosa.
Non sono un grande genio con il pc, se qualcuno di voi sa creare un forum con apposite sezioni io ci sto.
Potrei creare un sito parallelo collegato al forum con l'open source Joomla che so usare discretamente.
fatemi sapere, vi lascio la mia e-mail maxsheva7@libero.it...ci conto raga!
Complimenti Fab, analisi perfetta come tuo solito. Aspettavo questo disco con impazienza e ora ne sono entusiasta. Disco del 2009? Non resta che attendere gli Arctic Monkeys per saperlo. E ovviamente a fine agosto sarò a Rho.
-Michele-
I Kasabian hanno fatto un Album davvero notevole suonato in maniera davvero caparbia.
L'ho comprato in Lp e devo dire che più lo ascolto e più senzazioni positive mi dà.
Buona la Recensione, però non sono daccordo sulla parte in cui scrivi: "ci sono un paio di pause ('Tick as Thieves', 'West Rider Silver Bullet') che servono però a riprendere fiato prima del gran finale".
Scusa se te lo dico ma secondo me non sono affatto delle pause, anzi sono delle tracce che danno all'album quell'intergità e completezza che pochi artisti raggiungono nella pubblicazione di un album.
Ormai quasi tutti ascoltano solo singole canzoni e non gli "album" e quindi i gruppi tendono a fare delle pure raccolte di canzoni. Beh questo fà la differenza!!!
"Un grande album è come un film, non ha senso vederlo a spezzoni o iniziarlo senza vedere la fine".
ottima recensione, per un album da 10/10....chapeau a tutti....
@ anonimo: innanzitutto complimenti per l'acquisto!;)
Sulle tracce che ho definito "pause", vorrei precisare che non intendevo certamente sminuire il valore dell'album con quelle parole! Penso pero' che tutti gli album, anche i piu' belli, contengano delle tracce meno significative di altre. E' naturale e di album perfetti ce ne sono davvero pochissimi! Le "pause di riflessione" dei Kasabian sono buone canzoni che pero' spiccano meno di altre. Aggiungo che proprio il fatto che questi brani siano comunque di buon livello dimostra ancora una volta come l'album sia completo e ricco. That's all!
@ fabbra: sapevo che saresti rimasto folgorato anche tu da questo disco!
ps buon ritorno in patria!!!
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