lunedì 17 dicembre 2012
LiveReportage: The Vaccines @Magazzini Generali, Milano
Per una serie di ragioni che non è qui opportuno elencare, non sono andato al concerto "carico" al punto giusto. Ero sì curioso di vedere dal vivo i Vaccines, autentica rivelazione del 2011 e subito fuori con il secondo album, ma pensavo che non sarebbero stati in grado di scalfire il mio atteggiamento quasi distaccato. Sono bastate un paio di canzoni per farmi cambiare idea e, alla fine del concerto, i dubbi con i quali mi ero presentato ai Magazzini erano un lontano ricordo. E' vero, Justin Young (look in versione Dave Grohl dei bei tempi) non ha una gran voce: l'avevo notato seguendo alcuni live sul web, ma sapientemente, e forse conscio dei suoi limiti e quindi della sua forza nel post-punk che la band propone, alza il volume degli strumenti e i quattro, alticci, scatenati, entusiasti al punto giusto, partono e non si fermano più. I pezzi sono semplici, i testi a volte banali, ma il pubblico (il locale è sold-out) è rapito, si urlano i ritornelli dei pezzi di 'What Did You Expect...', da 'Wreckin' Bar' a 'Post Break-Up Sex' (un po' accelerata, mezza delusione), da 'All in White' a 'Lack of Understanding' (grande resa live) ma anche quelli delle hit più recenti, 'No Hope', che ha aperto, 'I Always Knew' e 'Teenage Icon'. Mi chiedo perché tutti sembrano divertirsi tanto, me compreso, pur sapendo che non siamo di fronte a sperimentazione, originalità e nemmeno a una gran voce. Forse perché i Vaccines suonano bene, sono semplici (ma non banali) e non hanno interesse, per il momento, a percorrere altre strade, anche se bisogna ammettere che alcuni pezzi di 'Come of Age', ottimo album dopotutto, hanno suoni più distorti e meno frenetici rispetto all'album di debutto. L'intelligente setlist (foto) pesca da entrambi gli album, con l'incursione di 'Tiger Blood', ulteriore dimostrazione che i ragazzi non hanno voglia di risparmiarsi. Vado via con i ritornelli nelle orecchie. Sono ancora lì.
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