Marco presents "The Electric Garden" #1

Ciao a tutti, sono Marco, grande amico di Dj Fabbra nonchè collaboratore nell'organizzazione di party clandestini nei seminterrati della Dublino nord nel lontano 2008. Ringrazio tutta la crew di Indiexplosion per avermi concesso questo spazio, non è niente di ambizioso, non farò altro che proporvi qualche gemma perduta nel lungo cammino del rock n' roll. Vista la recente dipartita, vorrei aprire questa rubrica omaggiando una delle più controverse ed eccentriche personalità della storia della musica moderna: Don Van Vliet in arte Captain Beefheart.

Captain Beefheart - 'Safe As Milk' (1967)

Captain Beefheart, con la sua "Magic Band" formatasi nel anno di grazia 1964, partorì lisergici capolavori blues rock, ravvivati da uno sperimentalismo che influenzerà generazioni di musicisti futuri. Ignorando le mode dell'epoca, il folk rock e il flower power, la band forgiò il suo suono abbeverandosi dal fangoso Missisippi, utilizzando lo scarno e primitivo blues del Delta come base espressiva per diffondere il suo verbo psichedelico. Quello che vorrei presentarvi non è il tanto acclamato Trout Mask Replica, ma bensì il loro album d'esordio: 'Safe As Milk' (1967), che accoglie un giovane Ry Cooder alla chitarra. Un album, se vogliamo, abbastanza classico, paragonandolo al successivo disco, ma con una esuberante tendenza alla sperimentazione. Le sguaiate acrobazie vocali di Van Vliet, le schizofreniche chitarre, il tutto incorniciato da una ritmica da mattatoio, s'impongono con primordiale ferocia sulla nascente scena garage rock americana. Van Vliet e soci distruggono il blues e lo ricompongono a loro piacimento, 'Sure Nuff'n Yes I Do', con quel riff alla Rollin 'n Tumblin, è un chiaro esempio, da segnalare inoltre 'Electricity', 'Plastic Factory' e 'Dropout Boogie' (brano omaggiato recentemente da artisti del calibro di The Kills e Ty Segall). Captain Beefheart, con la sua ciurma, solcò i mari del rock'n'roll fino all'anno 1982, per poi ritirarsi nella piccola cittadina californiana di Trinidad e dedicarsi a tempo pieno alla pittura, attività che gli portò un discreto successo. Van Vliet muore il 17 dicembre del 2010 all'età di 69 anni. Riposa in pace Capitan Cuordibue.

Il video di "Sure nuff 'n yes I do"