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Carl Barat, per quei pochi che non lo sapessero, faceva parte dei Libertines con l'amico e compagno di bagordi Pete Doherty. Da squatter senza lo straccio di un soldo, i due diventarono nei primissimi anni 2000 l'icona del rock nu-wave più cool d'Inghilterra, prima del traumatico scioglimento dei Libertines nel 2004. Da lì, Pete creò i Babyshambles, mentre Carl ha messo in piedi i Dirty Pretty Things, rock band meno "sporca", forse meno geniale ma più funky dei Babyshambles. Il primo disco, 'Waterloo To Anywhere', uscì nel 2006. A distanza di due anni ecco il secondo album della band, 'Romance At Short Notice', previsto per fine giugno. Qualche settimana prima uscirà il primo singolo, dall'intrigante titolo 'Tired of England'. Ma da qualche giorno i DPT mettono a disposizione il download gratuito di 'Hippy's Son', una traccia dell'album in uscita, che si può scaricare facilmente QUI. Un'occasione da non perdere per pregustare una delle release indie-rock più attese del 2008. Prime impressioni? La parte iniziale sembra essere estratta direttamente dal repertorio dei Clash... Noi ve la facciamo ascoltare in assoluta anteprima!
(tratto da Wikipedia.org) Il termine musica indie (neologismo della lingua inglese derivato dalla contrazione del termine independent) è riferibile ad un insieme di generi musicali caratterizzato da una certa indipendenza, reale oppure percepita, dalla musica pop commerciale e da una cultura cosiddetta mainstream (cultura di massa), nonché da un approccio personale alla musica stessa. Il termine Indie è spesso confuso con il tipo di suono prodotto dal musicista quando è in realtà il modo in cui il suono è presentato o prodotto. Infatti, esso è spesso associato a un artista o a un gruppo che non fa parte della cultura mainstream o che fa musica al di fuori dell'influenza della stessa. Sebbene lo stile musicale di questi gruppi possa variare molto, tale associazione deriva infatti da un atteggiamento tipo "fai-da-te" e dall'abilità di lavorare al di fuori delle grandi corporations. Tuttavia, non è affatto detto che un'etichetta che si definisce indipendente garantisca un approccio libero, non orientato verso il marketing o comunque a uno stile musicale prettamente commerciale, né d'altra parte è vero che le major stesse siano orientate esclusivamente alla produzione di musica commerciale (vedi Radiohead, Pulp, Sonic Youth e The Flaming Lips). Più comune in Italia è la definizione indipendente per identificare tale approccio, preferendo usare il termine indie per definire un genere musicale vero e proprio, comunque spesso associabile a un approccio indipendente a livello di etichetta discografica. La parola indie è utilizzata talvolta per fare riferimento specificamente a vari generi o suoni. Negli anni novanta molti gruppi Britpop erano definiti indie, anche se la maggior parte degli artisti avevano siglato contratti con le major e dominavano le classifiche di vendita."
2 commenti:
alternative al punto giusto...
Il 31 maggio sicuramente sarò a vederli live qui in quel di Dublino...30 euro accettabili...
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