E' forse l'artista più border-line e discusso dell'indie rock britannico contemporaneo. Qualcuno lo ha definito "l'ultimo dei maledetti", pronosticando in passato per lui una fine tragica e mitica allo stesso tempo, causata dall'impulso auto-distruttivo che non lo ha mai abbandonato. Pete Doherty è, a mio parere, un artista con la A maiuscola, uno di quelli che fa della vita sregolata una bandiera, ma che è allo stesso tempo dotato di un genio musicale probabilmente senza pari al giorno d'oggi. Dopo il fenomeno-Libertines dei primi 2000 e il successo dei Babyshambles (l'ultimo album lo ritengo un capolavoro), ecco il via al terzo progetto del maledetto d'Albione. Uscirà il mese prossimo, infatti, il primo album solista di Pete, che per l'occasione ha aggiunto una consonante e si chiamerà Peter Doherty. Il disco, ovviamente attesissimo, si chiama 'Grace/Wasteland' e raccoglie il materiale composto proprio per questo progetto, che era nelle intenzioni dell'artista già da qualche tempo. Proprio ieri è uscito il video del primo singolo estratto, 'The Last of the English Roses', un pezzo leggero ma allo stesso tempo "sporco" e discontinuo, seguendo lo stile compositivo e canoro che Pete interpreta alla grande. Probabilmente non è un brano che fa presa immediatamente, ma è ancora una volta la conferma del suo talento. Lo definirei magnetico. Nel video, Pete gioca a calcio in un campetto di periferia, anche se non mancano le riprese in primo piano mentre cammina, tipiche dei suoi video. Una raccomandazione: guardate fino alla fine, ci sarà una sorpresa... che non a tutti piacerà!!
martedì 24 febbraio 2009
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5 commenti:
piacerà a povia....grande pete !!! anzi,peter...
piacerà a povia....grande pete !!! anzi,peter...
quanto lo odio!!! tra l'altro drogato com'è, suda come un maiale dopo 5 minuti ed esulta per un passaggio. Come gioca sembra quasi Fabbra. Ma mandatelo in esilio in Asturia.
x me resta un grande nonostante non lo ami appassionatamente come fab...
L'unico difetto di Peter Doherty è essere arrivato al mondo nell'epoca sbagliata.
A parte il talento straordinario, incarna perfettamente lo stile di vita "sesso droga e rock'n'roll" che una trentina di anni fa lo avrebbero portato a morire a 27 anni o giù di lì, ma lo avrebbero reso un vero e proprio dio della musica, quasi al pari di un Hendrix o di un Morrison. Uno come lui è sprecato per la società del 21esimo secolo.
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