giovedì 24 novembre 2011

The Horrors @Magazzini Generali (MI)

Il menu della serata era quantomai succulento: S.C.U.M. (più volte segnalati su questo blog) ad aprire per The Horrors. Epica dark di ottima qualità, forse il meglio che si trova sul mercato UK in questo momento. Ma ecco l'imprevisto: niente S.C.U.M., sostituiti dai Soviet Soviet, band nostrana volenterosa ma piuttosto incompiuta. Grande impegno da parte dei membri "di movimento", con evoluzioni e contorsioni ai limiti dell'esagerazione, ma musicalmente parlando poca varietà e un sound troppo uniforme per tutti i pezzi suonati nella mezz'oretta loro concessa. Avremmo preferito vedere gli S.C.U.M., e non saremo stati gli unici. Il locale è ancora mezzo vuoto, perciò passa un po' di tempo prima che Faris Badwan e soci si facciano vivi. Cresce l'attesa, così come la speranza di assistere a una grande esibizione. E in effetti sarà così. The Horrors ci regaleranno poco meno di un'ora e mezza di grande musica, trascinante e intensa, anche se la risposta del pubblico resta un po' freddina quasi per l'intera durata del concerto. I cinque membri della band hanno look profondamente diversi uno dall'altro, specialmente per quanto riguarda l'abbigliamento, a dimostrazione del fatto che per sfondare hanno fatto affidamento più sulla qualità della musica che sull'immagine. Nella tracklist non c'è posto per il primo album 'Strange House', ma i (pochi) pezzi scelti fanno riferimento al folgorante 'Primary Colours' (2009) e al riuscitissimo 'Skying' (2011). Si parte con l'apertura dell'ultimo disco, 'Changing The Rain', poi è la volta del capolavoro 2009 'Who Can Say', che però live delude un po'. Si alza l'asticella con alcuni dei pezzi più belli di 'Skying' come la spettacolare 'I Can See Through You', 'Dive In' e soprattutto la lunghissima 'Endless Blue', a mio parere il pezzo più emozionante della serata. C'è buona partecipazione per il primo singolo 'Still Life', riuscitissimo anch'esso, mentre il concerto di chiude con 'Moving Further Away', ulteriormente dilatata per l'occasione. Peccato siano mancate 'Monica Gems' e 'Primary Colours', avremmo molto gradito. Pur non avendo suonato molti brani, comunque, alla fine della serata proviamo soddisfazione per aver assistito all'esibizione di una delle migliori giovani band d'Inghilterra, che ha saputo cambiare stile e realizzare due dischi bellissimi in due anni, pieni di canzoni memorabili e di atmosfere ricercate. Faris Badwan è un ottimo frontman, anche se non sembra essere nelle sue corde ingraziarsi il pubblico, ma tutta la band sembra suonare con grande armonia: batteria, chitarra, basso e tastiere si integrano benissimo e le accelerazioni, spesso improvvise, sono poderose ed estremamente coinvolgenti. La sensazione è che i ragazzi non abbiano dato il 100%, forse perchè poco motivati da un pubblico tiepido. Ma oggi poche band hanno la qualità dei The Horrors, che anche live hanno confermato l'ottima impressione avuta su disco.


Grazie a Giulia, nostra fotografa ufficiale, per la foto

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