LA RECENSIONE DI FABBRA: ALEX GOPHER - 'ALEX GOPHER'

Dal dancefloor all'Indie.
Dal French touch tipico dell'electro-house d'oltralpe, sulla scia di Cassius, Daft Punk ed Etienne de Crecy, ai suoni in puro stile Nu wave.
Lui è Alex Gopher, fino a qualche anno fa paladino della scena dance transalpina e importante produttore, che ha comunque cominciato la sua esperienza musicale proprio suonando in un gruppo indie-rock francese messo su insieme a Godin e Dunckel, poi divenuti il duo electro-pop degli Air.
Dopo quindi essersi occupato prevalentemente di dance, elettronica e funk-house nel suo primo lavoro "You, my baby & I", ecco la svolta pop-strumentale e nettamente melodica di quest'ultimo lavoro, il godibilissimo album omonimo uscito già qualche mese fa.
Un disco molto riuscito, 12 tracce fresche e dal sapore Indie-Nu wave, senza tralasciare alcune basi elettroniche e l'aiuto di sintetizzatori a lui molto cari, anche se prevale la strumentazione di basso e chitarra in quasi tutto il disco.
Dall' alternative/nu wave dal suono un pò distorto del primo bellissimo singolo 'Brain leech' (che richiama anche alla batteria in stile Daft Punk), a "Out of the inside" brano d'apertura che ricalca al meglio le sonorità degli Lcd Soundsystem, a "Nasty Wish" che potebbe benissimo essere stata scritta e cantata da Beck, al retrò-pop raffinato di "Isn't it nice", alla melodica e sognante "Boulder Colorado" omaggio possibile ai Zero 7, ai Phoenix che riecheggiano in "Carmilla", per finire all'acido garage rock di "The Game" o ancora alla ballatona in stile Britpop "Song for Paul" .
Insomma un gran bel cd, un lavoro che sorprende per la capacità che Alex dimostra nell'adattarsi, con molta disinvoltura, in un mondo sonoro che sicuramente non era quello piu vicino ai suoi usuali beat, e che dimostra molta completezza di suoni.

Guarda il video del singolo "Brain Leech"