Lui è Riccardo Sinigallia, romano doc, uno degli autori italiani, forse tra i meno apprezzati e conosciuti di quanto meriterebbe.
Chi ha detto che la tradizione della canzone italiana d'autore si ferma ai tempi di De Gregori, Battisti e De Andrè?
Anche i giovani ce la mettono tutta, e forse insieme a Niccolò Fabi e Tiromancino, Riccardo Sinigallia è uno dei pochi che riesce a mescolare ritmi elettronici, poesia e sonorità molto raffinate, seguendo e rifacendosi naturalmente al filone cantautorale italiano che fu e che rappresenta la storia della musica melodica del belpaese.
La sua carriera comincia collaborando coi Tiromancino dell'amico Federico Zampaglione (Strade, vincitrice nel '96 a Sanremo).
Nel 2003 arriva il primo emozionante omonimo album da solista, un album molto notturno e intimista, lanciato dal singolo di straordinaria intensità 'Bellamore' in bilico tra sonorità sperimentali e rarefatte a metà tra Tiromancino, Radiohead e musica elettronica d'avanguardia.
Belli anche gli altri estratti come Solo per te, Io sono Dio o altri brani come So che ci sarai e Cadere.
Infine quasi un anno fa Riccardo Sinigallia è tornato con il secondo album, "Incontri a metà strada" forse un lavoro più maturo e immediato, con meno sintetizzatori e suoni elettronici e più pianoforte e strumentalizzazioni. Apprezzabilissimi i 2 singoli estratti finora, "Finora" e "Amici nel tempo" dal bellissimo videoclip.
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